Villa Benni sotterranea: il rifugio antiaereo nazista

Da un angolo non troppo visibile, al lato dello scalone principale, un piccolo e mimetizzato cancello costituisce l’accesso al rifugio antiaereo costruito dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, quando i tedeschi requisirono Villa Benni per farne l’Alto Comando a Bologna. 52scalini portano a una fitta rete di 11 gallerie a circa 15 metri sotto il livello del suolo, che si incrociano e raccolgono ossigeno da un’unica presa d’aria che spunta come la testa di una talpa o un periscopio nel parco. Da un locale all’altro, il passaggio è segnato da muri sfalsati, concepiti come riparo in caso di inseguimenti sotterranei. Percorrendolo da estremo a estremo, il rifugio – che d’estate ha una temperatura ideale – sbuca di fianco al punto in cui attualmente sorge l’orto, una distesa di colori e profumi, dopo centinaia di metri senza una sola suppellettile, abbandonati con la fine della Guerra.